I “Jackson five”, una avventura musicale immortalata in un cartone animato

Sabrina Carbone

ImmagineI Jackson five fanno parte del bagaglio culturale della ABC che ogni domenica mattina trasmetteva gli episodi di queste caricature aliene nel lontano settembre del 1971. La rappresentazione altamente fittizia della scalata dei Jackson 5 al successo e il suo esito successivo, era stata cooprodotta dalla Rankin/Bass e Motown Records. Questa reliquia era colma di pantaloni a zampa di elefante, scarpe da tennis colorate e musicassette registrate, e la serie era stata lanciata in DVD dalla DreamWorks Classic. Ogni episodio conteneva due canzoni del gruppo formato da Jackie, Tito, Jermaine, Marlon, e Michael Jackson. Le principali canzoni del gruppo erano ” The love you save” e “I’ll be there” che avevano portato al successo nel 1984, come solista, Michael Jackson. Anche se la serie, per motivi di orario, non riproduceva in diretta le voci del gruppo, erano comunque loro a cantare. Il direttore della animazione dei Jackson five era, Bob Balser, esperto in video musicali e aveva co-diretto il video “Yellow Submarine” dei Beatles. Balser sottolinea che il contributo più importante dei Jackson five è stato quello di insistere a non includere nella serie scene di violenza, tanto che non ricorrevano mai a barzellette pleonastiche o a stereoptipi. “Quando sono arrivati”, spiega Balser, “la serie era già iniziata. Ma non erano felici di quello che producevano perchè era la prima serie diretta da persone giovani che trattava di un gruppo di colore, e sentivano che era realmente importante presentarla con maggiore creatività, per risolvere i loro problemi tramite la musica, l’intelligenza e non con la violenza, quello che era stato una messa a fuoco del primo episodio”. Balser, che oggi ha 85 anni, ha frequentato la Scuola d’Arte UCLA, negli Stati Uniti. Dopo il diploma, ha viaggiato per l’Europa terminando il suo tour a Londra dove ha sviluppato il suo lavoro in Yellow Submarine e i Jackson5, e altri progetti, e ha diretto uno studio a Barcellona per circa un trentennio. “Nelle interpretazioni delle canzoni dei Jackson5 trapelava l’influenza del suo lavoro in Yellow Submarine, ma anche nella grafica e nella creatività”, rivela Balser. “Era una produzione di Hollywood fatta a Londra e con sapore europeo”. Balser aveva delegato gli studi di tutta Europa a lavorare sulle due canzoni che venivano presentate ad ogni episodio. “Ero stato accompagnato dai migliori artisti e quando per esempio dicevo, questa è una tematica da circo i grafici riflettevano questo tema. A parte
questo, i miei collaboratori erano completamente liberi di mettere a fuoco il loro estro, realizzavamo cose divertenti e questa era la strategia che aveva reso la serie dei Jackson five così popolare, in termini di audience”. La maggior parte degli episodi presentavano i Jackson5 che maneggiavano cianfrusaglie sconquassate, con i loro topolini Ray e Charles e con il loro serpente rosa Rosie, cercando di compiacere il loro manager, una caricatura del fondatore di Motown, Berry Gordy, e anche se non è mai stato il manager dei Jackson5, nell’universo delle caricature aveva funzionato tanto da suscitare idee per la pubblicità. “Chuck Jones era il Vice Presidente del programma per bambini alla ABC in quel periodo, ed era un mio amico”, ricorda Balser, che oggi è in pensione e vive in California, negli Stati Uniti. Tra l’altro, ha tenuto a precisare, che sono stati apportati dei grandi cambiamenti nel campo della animazione dall’epoca delle caricature fatte a mano. “Questo ha fatto perdere l’essenza delle caricature disegnate a mano, continua Balser, non so se è per la nostalgia che ho o perchè, come qualcuno ha detto la differenza tra l’animazione disegnata a mano e quella fatta con il computer e che quella fatta tramite il mondo virtuale non ha un’anima. Certamente non credo che tutto è perduto”. “Tuttavia qualcosa non è cambiato, ed è la comunicazione, la storia, l’idea. Quando si gira un film la base è ridotta a: Hai un buon copione? E’ ben presentato? Una volta che il film è preparato, la tecnica della animazione non fa la differenza”.